Implicazioni psicologiche del fenomeno del revenge porn: prospettive cliniche

VALERIO VERONICA1,2, DINA DI GIACOMO1,2

1Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, Università dell’Aquila; 2Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica e Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università dell’Aquila.

Riassunto. Introduzione. Il fenomeno del revenge porn rientra nella categoria della “pornografia non consensuale” e fa riferimento alla distribuzione di immagini sessualmente esplicite senza il consenso di chi ne è coinvolto. Molti studi sono orientati ad analisi sociologiche e con implicazioni in ambito giudiziario; pochi sono condotti sugli aspetti psicologici e psicopatologici che il revenge porn può determinare. Obiettivo. Il presente lavoro ha l’obiettivo di sintetizzare e proporre keypoint rilevanti di approfondimento tematico del fenomeno del revenge porn. Metodo. È stata condotta l’analisi della letteratura su banche dati internazionali (MEDLINE, Embase) nel periodo 2016-2021 per individuare studi scientifici sul revenge porn e i relativi aspetti psicologici che lo caratterizzano. Risultati. L’analisi descrittiva e qualitativa degli studi esaminati (n. 8) ha evidenziato come stia divenendo rilevante l’espressione di sé nelle relazioni intime, nell’esperienza romantica o sessuale attraverso la tecnologia e la digitalizzazione della comunicazione interpersonale. Condizioni di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico, sia nella quotidianità che nella dimensione interpersonale, sono stati finora verificati nelle vittime di revenge porn. Conclusioni. Alla luce dei dati raccolti, futuri studi dovrebbero essere orientati sull’approfondimento degli aspetti personologici relativi sia a chi agisce, sia alle vittime del fenomeno del revenge porn.

Parole chiave. Abuso digitale, revenge porn, sessualità, personalità, sexting.

Psychological aspects of Revenge Porn phenomena: clinical perspective

Summary. Background. The Revenge Porn phenomena is non-consensual pornography related to the sexually explicit pictures dissemination without informed consent form involved individuals. Several studies focused on sociological aspects and related issues for judiciary; few researches were conducted investigating the related psychological and psychopathological characteristics. Objective. Our study aimed to review the recent scientific literature in order to propose analysis about relevant keypoints for reveng porn. Method. A rapid review was conducted on international dababases (MEDLINE, Embase) about literature published in the period 2016-2021 in order to analyze psychological issue of reveng porn phenomena. Results. 8 articles included in the present study. Descriptive analyses showed the phenomena is becoming part of the psychosexuality, intimacy expressions, sexual relationship by technologically and digitally interpersonal interaction. Anxiety, depression and post-traumatic stress symptoms have been highlighted in revenge porn. Conclusions. Actually, predictive factors for revenge porn practice are individual aspects; our study suggested future research should be focused on the investigation of personality dimensions in order to draw more detailed psychological implications.

Key words: Adolescents, digital abuse, personality, promiscuity, revenge porn, sexting, sexuality.

Introduzione

La diffusione della tecnologia ha cambiato radicalmente la società attuale, incrementando la possibilità di accedere a più ampie conoscenze e informazioni in tempi più brevi contribuendo alla creazione di un panorama virtuale in cui gli scambi comunicativi e i rapporti sociali vengono mostrati e vissuti attraverso l’utilizzo dei social. I progressi della tecnologia moderna hanno permesso l’accesso pubblico a un’ampiezza di conoscenza, facilitato da una comunicazione diffusa che può raggiungere il pubblico nazionale e internazionale1. Tuttavia, l’integrazione delle tecnologie di comunicazione nella quotidianità e nelle relazioni intime comporta un rilevante cambiamento in cui mutano i concetti di spazio e di tempo, i ritmi di vita diventano più celeri e le distanze si riducono. L’eccessivo utilizzo può, in particolare nella fascia adolescenziale, influenzare la dimensione dei sentimenti e delle relazioni, sia in ambito scolastico sia all’interno dei gruppi di appartenenza, determinando le modalità di interazione e gli scambi. I media digitali vengono utilizzati anche per le esperienze sessuali dove si verifica uno scambio erotico-sessuale all’interno della relazione di coppia, nel rispetto e consenso di entrambi2. Tale fenomeno è chiamato “sexting”, termine che deriva dalla fusione delle parole “sex” e “texting” e consiste in invio, ricezione, inoltro di immagini nude, semi-nude o sessualmente esplicite all’interno di forme di comunicazione digitale, utilizzando lo smartphone, le reti sociali e i canali di messaggistica. Tale pratica avviene tra persone consenzienti e costituisce un modo di vivere la sessualità, nel rispetto delle scelte e della condivisione3. Da uno studio condotto dall’American Medical Association4 emerge come la prevalenza del sexting negli ultimi anni sia in forte crescita, unita all’inoltro dei cosiddetti “sexts senza consenso”. Gli studi condotti su adolescenti e adulti suggeriscono come le immagini sessuali sono tipicamente condivise originariamente nel contesto di una relazione intima5. Una delle principali conseguenze del sexting è il revenge porn, espressione che sta per “revenge pornography” e che consiste nella divulgazione di immagini o video sessualmente espliciti realizzata senza il consenso delle persone rappresentate6. Eaton e McGlynn7 hanno definito il revenge porn quale “abuso sessuale basato sulle immagini”. Il termine revenge porn è emerso a partire dal 2005 ed è stato generato dai media piuttosto che evolversi in ambito scientifico8.

Il revenge porn rientra nella categoria della “pornografia non consensuale”, che si riferisce più in generale alla distribuzione di immagini sessualmente esplicite di individui senza il loro consenso9. I contenuti del revenge porn possono variare da messaggi di testo con contenuto esplicitamente sessuale fino alla divulgazione di foto della vittima, nuda o in atteggiamenti erotici; il contenuto esplicito può essere utilizzato anche come forma di riscatto.

La diffusione delle immagini rappresenta uno strumento di violazione dell’identità della vittima, in particolare all’interno di una relazione affettiva di coppia, dove uno dei partner diviene vittima inconsapevole e oggetto di giudizio altrui. Tale condizione può comportare un significativo disagio, sia nella sfera personale dell’autostima e del senso di adeguatezza, sia nella sfera sociale e interpersonale, comportando difficoltà relazionali e affettive anche all’interno della dimensione sessuale10. L’impatto che la pornografia non consensuale determina a livello psicologico è rilevante ed è caratterizzato da disagio emotivo, percezione di negatività, bassa autostima, sensi di colpa e imbarazzo in pubblico, e da condizioni di depressione, ansia e stress; dal punto di vista della gestione della quotidianità, possono manifestarsi: perdita del lavoro, difficoltà nel raggiungere i propri obiettivi, inibizione nelle relazioni affettive e sociali e con futuri partner. In alcuni casi, possono manifestarsi anche situazioni di molestie e stalking9.

Il revenge porn come forma di violenza digitale è in forte aumento e comprenderlo nelle sue caratteristiche sarebbe fondamentale per strutturare interventi di prevenzione, educazione e trattamento. Rilevante risalto viene dato agli aspetti sociali; minore interesse sembrano rivestire i meccanismi affettivi, relazionali, di personalità e di implicazioni psicopatologiche che possono determinarlo o favorirlo. L’incremento della pratica del revenge porn nella quotidianità richiede un approfondimento scientifico finalizzato all’individuazione di determinanti e di dinamiche individuali come anche delle eventuali implicazioni psicopatologiche utili alla pratica clinica psicologica.

Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare i recenti interessi scientifici e clinici inerenti i processi psicologici che sottendono i comportamenti di revenge porn al fine di tracciarne le linee di sviluppo e i risultati finora raggiunti. Lo scopo è favorire una sintesi delle tematiche psicologiche finora affrontate, utili alla pratica clinica e di delineare possibili traiettorie di ricerca future.

Obiettivi specifici dello studio sono stati: a) sintetizzare e armonizzare i risultati finora raggiunti dalla ricerca scientifica di settore sulle caratteristiche psicologiche e di personalità nel revenge porn; b) proporre keypoint rilevanti per lo sviluppo funzionale di protocolli di studio e di approfondimento tematico innovativi. In particolare, lo studio ha avuto i seguenti obiettivi: a) identificare caratteristiche personologiche di chi mette in atto la pratica del revenge porn; b) individuare i fattori di rischio di coloro che subiscono comportamenti di revenge porn; c) individuare l’impatto psicologico del revenge porn sulla vittima; d) tracciare proposte e strategie di prevenzione da attuare nella pratica clinica.

Metodi

È stata condotta una rassegna breve al fine di identificare le caratteristiche psicologiche e gli aspetti di personalità nel revenge porn che finora sono stati oggetto di approfondimento scientifico e tematico. Elaborando una rassegna breve si è voluto procedere a una sintesi della conoscenza attuale del fenomeno del revenge porn tramite un processo di revisione sistematica semplificato il cui scopo è favorire indicazioni evidence-based per la pratica clinica, o per decisioni politiche sociali e sanitarie. È stato adottato il framework elaborato da Higgins e Green11 nel 2011.

Strategie di studio

È stata eseguita una ricerca sistematica della letteratura su registri scientifici internazionali quali MEDLINE tramite PubMed, Embase, Web of Science, PsycINFO e Scopus utilizzando le seguenti parole chiave: ‘revenge porn’, ‘non consensual image’, ‘adolescents’ combinate con le ‘sexting’, ‘promiscuity’, ‘tecnology’, ‘digital abuse’. La ricerca è stata mirata nel periodo 2016-2021.

Criteri di inclusione ed esclusione

È stata inclusa nello studio la letteratura relativa al revenge porn secondo i seguenti criteri di inclusione: a) presenza di assessment psicologico e comportamentale; b) study design: studi clinici controllati randomizzati (RCT). I criteri di esclusioni sono stati: a) articoli delle seguenti tipologie: rassegne, report e lettere o note di ricerca; b) lavori non compresi in riviste scientifiche peer-reviewed; c) topic sociali, giuridici.

Articoli selezionati ed estratti

Gli studi selezionati dalla ricerca sono stati complessivamente n. 50, di cui n. 8 finali estratti rispetto agli obiettivi della presente rassegna.

Nella Figura 1 è riportato il flow-chart della selezione degli studi.




Analisi statistiche

Sono state condotte analisi statistiche descrittive delle caratteristiche della letteratura. Come riportato nella Tabella 1, sono state analizzate le tipologie di piattaforme scientifiche che hanno affrontato la tematica del revenge porn [Indice A) Piattaforma di pubblicazione] e l’incidenza degli interessi di ricerca del topic relativo al background culturale del team di ricerca [Indice B) Nazionalità del primo Autore]; sono state rilevate le frequenze di distribuzione delle variabili esaminate e le tipologie di study design utilizzati (Tabella 2). Nella Tabella 3 sono riportati gli studi presi in esame nel presente lavoro.










Sulla base del criterio temporale di ricerca bibliografica applicato, gli articoli del presente lavoro sono di recente pubblicazione (arco di tempo dal 2017 al 2021) e vedono un graduale interessamento. Un elemento che emerge in modo evidente è l’assenza dei Paesi europei (a esclusione del Regno Unito) in questo studio (Tabella 1, Indice Nazionalità Primo Autore): probabilmente il contributo scientifico dei Paesi europei è preminentemente di tipo sociale e giuridico, tralasciando gli aspetti e le implicazioni più prettamente clinico-psicologici che stanno divenendo urgenti nella pratica clinica. Nella Tabella 2 appaiono in modo rilevante i topic presi in esame nel presente studio: tematiche inerenti aspetti psicologici e le conseguenze psicologiche che lo stesso fenomeno può generare sulla vittima. Infine, emerge come gli studi siano stati condotti secondo una metodologia rigorosa e che principalmente sono di tipo osservazionale, con una incidenza minore di studi di tipo descrittivo come anche di studi randomizzati controllati e longitudinali.

Risultati

Dall’esame degli studi inclusi nella presente rassegna, emerge in modo rilevante che attualmente il sexting consensuale e volontario sta divenendo parte integrante del processo psicosessuale degli individui, utilizzato come espressione di sé nelle relazioni intime, nell’esperienza romantica o sessuale, determinando così un’influenza della tecnologia e della digitalizzazione sui rapporti e sulla comunicazione tra persone. In uno studio di Brinkley et al.14 il 65% degli adolescenti è impegnato nell’invio o nella ricezione di testi con contenuto sessuale scritto. Il sexting all’età di 16 anni predice un’attività sessuale rischiosa all’età di 18 anni e può comportare forme di disadattamento. In effetti, l’immediatezza del sexting potrebbe costituire un rilevante fattore di rischio per personalità borderline, perché rappresenta una fonte di attenzione per giovani vulnerabili significativamente protesi alle relazioni. Gassó et al.12 evidenziano come anche in età adulta il sexting possa determinare condizioni psicopatologiche soprattutto per chi è vittima di tale pratica, e in particolare le donne con manifestazioni di ansia e depressione.

Il sexting viene associato a diversi comportamenti a rischio in quanto aumenta la possibilità di esercitare violenza online e scambi di immagini private, appunto il revenge porn tra le conseguenze più dannose. Secondo McKinlay e Lavis16 il revenge porn può essere considerato una forma di violenza sessuale sia per gli effetti che ne determina, in termini di dignità personale e della sicurezza affettiva ed emotiva, sia per lo stigma delle vittime, in termini di ruoli sociali e di genere. Il revenge porn rientra in una categoria più ampia di abuso basato sulle immagini e risulta importante comprendere la percezione che gli individui hanno delle vittime. I risultati mostrano la tendenza degli individui a incolpare la vittima di revenge porn e a considerarle come maggiormente promiscue e biasimevoli. Tali attribuzioni negative potrebbero aumentare il disagio psicologico e ostacolare il supporto e il sostegno emotivo nonché il coinvolgimento dei servizi sanitari e della salute mentale. Rispetto alle motivazioni che sottostanno a tali comportamenti, dallo studio di Clancy et al.17 emerge che la condivisione non consensuale può essere utilizzata per scherzo o divertimento e anche modalità di inserimento o accettazione all’interno di un gruppo amicale, in termini di maggiore valore all’interno delle relazioni. Entrambi i generi sono impegnati in attività di sexting, sia nelle relazioni intime con il proprio partner sia in generale nelle relazioni interpersonali con connotazioni affettive o sessuali; risulta che gli uomini sono maggiormente propensi alla diffusione di immagini non consensuali, principalmente per attrazione, umorismo, scarsa capacità empatica. Nello studio di Eaton et al.13 è stata utilizzata la ruota del potere e del controllo per indagare l’abuso emotivo nei confronti delle vittime di revenge porn, presente nel 90% dei casi, seguito dalla volontà di umiliazione del proprio partner e dalla volontà di indurre sensi di colpa. Anche Fido et al.18 sottolineano questo aspetto mettendo in risalto come coloro che adottano tale modalità di vendetta nei confronti del partner mostrino una maggiore competizione intrasessuale, unita a bassi livelli di empatia. Nel dettaglio, il profilo psicologico a esso associato, in uno studio di Pina et al.15 ha rilevato tratti di psicopatia nella manifestazione del revenge porn. Tratti questi legati ad alti livelli di impulsività e aggressività associati a una maggiore propensione alle molestie e alla diffusione online di immagini intime e private di un’altra persona. Un altro tratto emergente è quello della manipolazione interpersonale nella revenge porn, al fine di dissuadere la vittima in una coercizione mentale, aumentando in seguito il livello di colpa e vittimizzazione, unito a una forte perdita di fiducia per il genere maschile. Da un’analisi qualitativa degli effetti sulla salute mentale delle vittime, emerge come le stesse subiscono gravi sequele psicologiche, sociali ed emotive sia dall’esposizione non consensuale dei loro corpi e/o della rappresentazione di sé stesse in momenti di intimità, sia dal racconto e narrazione dell’abuso subito10. Sperimentano una condizione negativa che comporta lo sviluppo di problematiche ansiogene, depressive e disturbo da stress post-traumatico. In generale, il lavoro di Bates10 evidenzia come le vittime per contenere il disagio psicologico tendano ad adottare strategie di coping negative quali il rifiuto, l’evitamento, il consumo di alcol, l’ossessione per la propria vittimizzazione. Il trascorrere del tempo è una variabile rilevante che favorisce meccanismi di rinforzo positivo quali richiedere aiuto alla famiglia e ai servizi specialistici, affidarsi a sistemi di supporto e consulenza, denunciare l’accaduto. Il senso di fiducia e i sentimenti provati per l’altra persona diventano un pensiero ossessivo ricorrente nel ricercare le dinamiche e le cause sottostanti e spesso determinano un forte senso di colpa della vittima, sia per la relazione vissuta precedentemente sia per la condizione attuale di revenge porn. Le conseguenze negative sulla salute mentale del revenge porn per le donne a esso esposte sono di natura simile agli esiti negativi sulla salute mentale che sperimentano le donne vittime di stupro o violenza sessuale.

Discussione e conclusioni

Molto si sa del fenomeno del revenge porn in termini sociali e giuridici. Del resto in questi ultimi anni c’è stato un incremento della casistica che ha portato al riconoscimento del fenomeno quale forma reato, in quanto condotta basata sulla violenza indotta dalla tecnologia. Ancora poco approfondita invece è la conoscenza dei meccanismi sottostanti il fenomeno dal punto di vista psicologico, in termini di identificazione, valutazione e trattamento. Studiare il fenomeno dal punto di vista sociale permette di avere un quadro delle dinamiche e delle manifestazioni nella società, a livello di acquisizione di modelli conformi alle regole e al benessere dei singoli e della comunità. Comprendere cosa c’è dietro un fenomeno sociale permette di identificare variabili psicologiche e aspetti personologici che contribuiscono alla prevenzione e alla strutturazione di programmi di intervento specifici, centrati sulle difficoltà e sui bisogni sia della vittima sia dell’autore del comportamento. I risultati di questa rassegna consentono di mettere in evidenza come la cultura sia importante ai fini dello stigma delle vittime di revenge porn, considerate come persone sessualmente più promiscue e tendenti all’espressione di sé tramite il corpo in situazioni intime. Comportamenti che inducano sensi di colpa nelle vittime dimostra come il contesto sociale e culturale eserciti una notevole influenza, favorendo stati di sofferenza mentale e psicologica significativi. Il senso di colpa delle vittime comporta una profonda perdita della dignità con la scomparsa della propria sicurezza emotiva e affettiva; spesso molte persone tendono a negare totalmente l’accaduto proprio a causa del senso di vergogna che si percepisce. Coloro che diffondono immagini risultano avere alti livelli di impulsività unita a una carente componente empatica ed emozionale. Ancora non è chiaro quali siano le caratteristiche psicologiche di tali soggetti, della loro storia personale e familiare pregressa, di eventuali situazioni di criticità che hanno sviluppato una componente trasgressiva e violenta. Gli effetti del revenge porn sono solitamente più significativi nelle donne, proprio perché la diffusione del revenge porn vede come vittime il genere femminile, sebbene lo scambio di sexting avviene in ogni genere e orientamento sessuale.

Molte delle vittime, come sostiene Bates10, sperimentano condizioni di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico, sia nella quotidianità sia nella dimensione interpersonale; la sfiducia nell’altro e in sé stessi può comportare una forte diminuzione dell’autostima e un maggiore senso di inadeguatezza anche rispetto a relazioni future. Allo stato attuale, emerge come vi siano delle caratteristiche individuali che potrebbero essere considerate fattori predittivi di comportamenti di revenge porn; in questa ottica, futuri studi dovrebbero essere orientati all’approfondimento di questi aspetti per delineare un quadro personologico più chiaro. Un approfondimento tematico sulla comprensione dei profili psicologici di coloro che sono coinvolti potrebbe risultare utile all’attuazione di azioni preventive come anche di strategie riabilitative per ridurre la prevalenza di tale forma di comportamento violento; le ricerche future potrebbe investigare questi aspetti nell’ottica di una promozione dell’educazione relazionale e sessuale positiva.

Conflitto di interessi: gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi.

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